Nel contesto di una scuola sempre più aperta all’internazionalizzazione e alla didattica esperienziale, le vacanze studio all’estero stanno diventando una componente importante della progettazione educativa.

Non si tratta più solo di un “extra” opzionale o di un viaggio culturale a sé stante, ma di una vera e propria esperienza formativa che può e deve essere valorizzata all’interno del percorso scolastico.

Sempre più docenti e dirigenti scolastici stanno comprendendo il potenziale didattico di queste esperienze, soprattutto quando vengono integrate in modo strutturato nel piano dell’offerta formativa.

Le vacanze studio offrono infatti un contesto autentico per l’apprendimento linguistico, stimolano le competenze trasversali (life skills, problem solving, teamwork, spirito di iniziativa) e rafforzano nei ragazzi la motivazione allo studio, oltre a facilitare il confronto con culture diverse.

Tuttavia, per far sì che questa esperienza abbia un vero valore educativo e sia riconosciuta come parte integrante del processo di apprendimento, è fondamentale progettare con cura l’intero ciclo didattico: prima, durante e dopo il viaggio.

Questo significa:

  • costruire collegamenti espliciti tra l’esperienza all’estero e gli obiettivi del curriculum scolastico;
  • preparare gli studenti in modo mirato prima della partenza, sia sul piano linguistico sia su quello culturale;
  • proporre attività di rielaborazione e valutazione al rientro, che permettano di consolidare quanto appreso e trasformare l’esperienza in apprendimento significativo.

In questo articolo esploriamo in modo dettagliato come fare, con indicazioni pratiche e strumenti concreti per:

  • inserire le vacanze studio nel PTOF e nella programmazione disciplinare;
  • attivare percorsi CLIL e progettualità interdisciplinari;
  • valorizzare le competenze acquisite attraverso valutazioni autentiche e documentazione efficace;
  • coinvolgere famiglie, colleghi e studenti in un progetto condiviso che arricchisca tutta la comunità scolastica.

Che tu sia un insegnante di lingua, un referente per l’internazionalizzazione o un dirigente alla ricerca di soluzioni didattiche innovative, troverai in queste righe spunti utili per trasformare una vacanza studio in un potente strumento educativo, pienamente coerente con la missione della scuola.

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Allineare la vacanza studio con gli obiettivi del PTOF

Il primo passo per integrare in modo efficace una vacanza studio nel percorso scolastico è inserirla all’interno del Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF).

Questo significa considerare il viaggio non come un’attività isolata, ma come parte integrante della strategia educativa della scuola, collegata a obiettivi formativi precisi e coerenti con l’identità dell’istituto.

È importante individuare con chiarezza gli ambiti e le competenze a cui l’esperienza può dare un contributo concreto.

Alcuni esempi:

  • Potenziamento delle competenze linguistiche, secondo i livelli del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (QCER), con attività mirate alla comprensione, produzione scritta e orale e interazione in lingua straniera;
  • Educazione alla cittadinanza europea, attraverso il contatto diretto con coetanei di altri Paesi, lo sviluppo di consapevolezza interculturale e il rafforzamento del senso di appartenenza a una comunità internazionale;
  • Competenze trasversali e orientamento (PCTO) per gli studenti della scuola secondaria di secondo grado, laddove il soggiorno linguistico includa attività didattiche e laboratori spendibili nel percorso di crescita personale e professionale;
  • Educazione interculturale, stimolando il confronto tra valori, stili di vita e sistemi educativi diversi, in linea con gli obiettivi di inclusione, rispetto e apertura alla diversità previsti dai documenti ministeriali.

Molte scuole già lo fanno con successo, sfruttando il supporto di agenzie specializzate che mettono a disposizione strumenti utili: modelli di progettazione da allegare al PTOF, descrizioni dettagliate delle attività formative previste durante il soggiorno, esempi di schede di valutazione delle competenze acquisite e materiali di comunicazione destinati al collegio docenti o al consiglio d’istituto.

Un altro vantaggio è che l’inserimento dell’esperienza nel PTOF garantisce trasparenza verso le famiglie, facilita l’approvazione in sede collegiale e consente alla scuola di rendicontare in modo puntuale le attività svolte nel proprio bilancio formativo.

Inoltre, per chi partecipa ai bandi PON o progetta percorsi finanziabili da enti locali o regionali, avere la vacanza studio già prevista nel PTOF rappresenta un elemento strategico per accedere ai fondi e documentare la coerenza del progetto con la visione educativa della scuola.

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Lavorare in verticale con il dipartimento di lingue

Una vacanza studio non dovrebbe mai essere considerata un evento a sé stante, ma può diventare il cuore pulsante di un progetto interdisciplinare se viene pianificata in sinergia con il dipartimento di lingue.

Integrare l’esperienza in un’ottica verticale, cioè collegandola ai diversi livelli di apprendimento previsti per ciascun anno scolastico, permette di costruire un percorso linguistico coerente e progressivo, che va ben oltre le due settimane all’estero.

Per farlo, è possibile:

  1. Preparare gli studenti nei mesi precedenti alla partenza, con unità didattiche dedicate al lessico tematico (viaggio, alloggio, cultura locale), attività di speaking in piccoli gruppi e simulazioni pratiche come ordinare al ristorante, presentarsi a una nuova famiglia, affrontare una lezione in lingua;
  2. Proporre compiti di realtà prima e dopo il soggiorno, come ad esempio scrivere una lettera di motivazione per partecipare al viaggio, realizzare un diario di viaggio in lingua inglese, oppure simulare un colloquio con lo staff della scuola estera;
  3. Usare le certificazioni linguistiche internazionali (Cambridge English, Trinity, IELTS) come cornice di riferimento: le lezioni all’estero possono essere calibrate sui livelli QCER e le competenze richieste dagli esami, offrendo una preparazione mirata e motivante.

Un buon progetto può coinvolgere anche docenti di altre discipline, in una logica di didattica per competenze.

Ad esempio, il docente di storia può accompagnare gli studenti alla scoperta del contesto storico della città visitata, quello di geografia può proporre analisi del territorio e itinerari alternativi, mentre il docente di educazione civica può affrontare temi come la mobilità sostenibile, la diversità culturale, o il diritto allo studio in Europa.

In questo modo, l’esperienza all’estero diventa una tappa di un percorso che si sviluppa durante tutto l’anno scolastico, con ricadute tangibili su apprendimento, motivazione e crescita personale degli studenti.

Un approccio verticale consente anche di costruire un archivio di buone pratiche da condividere tra i colleghi, da replicare e migliorare negli anni successivi.

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Inserire attività CLIL durante e dopo il soggiorno

Le vacanze studio rappresentano una straordinaria occasione per rafforzare o introdurre l’approccio CLIL (Content and Language Integrated Learning), sempre più richiesto nelle scuole italiane, sia nella secondaria di primo grado, sia in forma strutturata in quella di secondo grado.

Durante il soggiorno, molti college e scuole partner all’estero offrono moduli CLIL all’interno del proprio programma didattico.

In queste lezioni, gli studenti affrontano contenuti disciplinari come scienze, storia dell’arte, educazione ambientale interamente in lingua inglese, lavorando su testi, esperimenti, video e progetti pratici.

Il vantaggio? Imparano la lingua attraverso contenuti autentici e allo stesso tempo sviluppano una visione critica e interdisciplinare.

Al rientro, puoi valorizzare questa esperienza con attività in classe che consolidino quanto appreso.

Ad esempio:

  • Organizza attività CLIL ispirate ai temi affrontati durante il soggiorno, come l’analisi di un’opera d’arte vista in museo, la presentazione di una città dal punto di vista storico o geografico, o un dibattito su temi di attualità trattati durante il viaggio;
  • Progetta laboratori espressivi e comunicativi, dove i ragazzi possono raccontare le proprie esperienze, emozioni e scoperte usando la lingua straniera: video interviste, articoli per il giornalino scolastico, podcast o blog multilingue sono strumenti utilissimi per potenziare l’output linguistico;
  • Proponi piccoli project work interdisciplinari, che possano coinvolgere più classi o essere presentati durante gli open day, le giornate Erasmus o altri eventi d’istituto. Un esempio? Un’esposizione fotografica con didascalie in inglese, una guida turistica scritta e illustrata dagli studenti o un e-book collettivo sull’esperienza vissuta.

Integrare il CLIL in modo strategico, anche grazie al soggiorno all’estero, significa rafforzare le competenze linguistiche in contesti autentici, promuovere la motivazione intrinseca allo studio delle lingue e valorizzare il viaggio come strumento per apprendere in modo attivo, creativo e profondo.

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Valorizzare l’esperienza nel curriculum scolastico

Una vacanza studio, se ben strutturata, non si esaurisce nel viaggio stesso: può essere valorizzata come parte integrante del percorso curricolare, contribuendo alla costruzione del profilo di competenze dello studente.

Per farlo, è fondamentale prevedere momenti di riflessione, documentazione e restituzione, che permettano di trasformare l’esperienza vissuta in apprendimento consapevole.

Ecco alcune azioni efficaci:

  • Inserire i risultati nel portfolio delle competenze, registrando il livello linguistico raggiunto, le competenze trasversali sviluppate (collaborazione, autonomia, problem solving) e le evidenze prodotte (project work, certificazioni, attestati);
  • Organizzare una presentazione finale pubblica, coinvolgendo studenti, famiglie e docenti, magari in occasione di un open day o di un consiglio d’istituto, questo momento diventa un’occasione per rafforzare la motivazione e l’orgoglio degli studenti, stimolare il passaparola positivo e promuovere la prossima edizione del progetto;
  • Richiedere l’attestato di frequenza dal college estero, da allegare alla documentazione dello studente, utile anche in caso di orientamento universitario, progetti Erasmus o iscrizioni a corsi superiori.

Nel caso di studenti della scuola secondaria di secondo grado, se il programma formativo è coerente con gli obiettivi ministeriali, le ore di lezione, attività laboratoriali e visite guidate possono essere formalmente riconosciute come parte del percorso PCTO (ex alternanza scuola-lavoro), offrendo un’opportunità concreta di crescita in ambito linguistico, professionale e personale.

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Coinvolgere le famiglie e la comunità scolastica

Una vacanza studio integrata nel piano didattico ha bisogno del coinvolgimento attivo di tutte le componenti della scuola: famiglie, studenti, docenti, personale scolastico.

Costruire questo senso di condivisione significa creare una rete educativa in cui ogni attore si sente parte del progetto.

Prima della partenza, è utile organizzare:

  • Serate informative con i referenti dell’agenzia, per illustrare i dettagli del soggiorno, rispondere alle domande dei genitori e condividere i contenuti didattici previsti;
  • Incontri online o in presenza con studenti che hanno già partecipato in anni precedenti, in modo che possano raccontare le proprie esperienze, chiarire eventuali dubbi e stimolare l’interesse dei nuovi partecipanti;
  • Laboratori extracurricolari preparatori, realizzati anche in collaborazione con l’associazione genitori o con esperti esterni, per preparare gli studenti sia dal punto di vista linguistico che relazionale e culturale (role play, giochi comunicativi, simulazioni).

Il coinvolgimento continuo e trasparente delle famiglie accresce la fiducia nel progetto, rafforza il senso di appartenenza alla scuola e contribuisce a promuovere una cultura della mobilità educativa, dove il viaggio diventa parte dell’identità dell’istituto.

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Scegliere il giusto partner educativo

Affinché la vacanza studio si trasformi davvero in un’esperienza formativa completa, è essenziale affidarsi a un partner educativo con esperienza specifica nel lavoro con le scuole.

Non si tratta solo di organizzare un viaggio, ma di costruire un progetto su misura, coerente con la realtà scolastica, con il profilo degli studenti e con gli obiettivi didattici.

Un buon partner:

  1. Supporta la scuola nella progettazione didattica, fornendo schede informative, materiali da presentare ai docenti, suggerimenti per la valutazione e format utili per integrare l’esperienza nel PTOF;
  2. Offre destinazioni collaudate e scuole estere di qualità, con standard elevati di insegnamento, personale madrelingua qualificato e ambienti sicuri e accoglienti;
  3. Mette a disposizione strumenti di comunicazione efficaci, come brochure personalizzate, lettere per le famiglie, moduli di iscrizione semplificati e supporto nella gestione degli incontri informativi;
  4. Gestisce con professionalità tutti gli aspetti amministrativi, inclusi i permessi ministeriali, le assicurazioni obbligatorie, la tutela della privacy e, se necessario, le procedure per i minori non accompagnati.

Noi crediamo che ogni vacanza studio debba essere pensata come un investimento educativo di valore, e per questo collaboriamo ogni giorno con dirigenti, referenti, docenti e genitori, offrendo soluzioni didattiche, logistiche e organizzative di alta qualità.

Il nostro obiettivo? Fare in modo che ogni studente viva un’esperienza di crescita autentica, in totale sicurezza e con il massimo supporto.

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Condividere buone pratiche e costruire una rete

Una volta concluso il progetto, è importante non disperdere il patrimonio di esperienze, idee, emozioni e risultati che ha lasciato.

Condividere ciò che ha funzionato, valorizzare le pratiche efficaci e costruire una rete tra scuole e docenti significa trasformare l’esperienza singola in cultura diffusa.

Puoi farlo in molti modi:

  • Pubblicando articoli sul sito della scuola, nel giornalino o nei social istituzionali, con foto, interviste, testimonianze e link ai materiali prodotti dagli studenti;
  • Partecipando a fiere, incontri territoriali o convegni sulla didattica internazionale e sulla mobilità studentesca, portando la propria esperienza e raccogliendo nuove idee;
  • Creando un gruppo di lavoro interno all’istituto, composto da docenti di lingue, funzioni strumentali, animatori digitali e referenti PCTO, per progettare insieme le future edizioni e rendere la mobilità parte stabile dell’identità scolastica.

Integrare le vacanze studio nel programma didattico non è solo possibile, è strategico.

Significa offrire agli studenti esperienze che lasciano un segno, che sviluppano competenze chiave per il loro futuro e che contribuiscono a costruire una scuola moderna, aperta, dinamica e inclusiva.

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Non accontentarti di un semplice viaggio: costruisci con noi un vero progetto formativo internazionale, in perfetta armonia con il tuo programma scolastico!

Con il nostro supporto potrai:

  1. Integrare la vacanza studio nel PTOF in modo semplice e coerente
  2. Progettare attività CLIL, PCTO e laboratori interdisciplinari
  3. Ricevere materiali già pronti per presentazioni, consigli di classe e incontri con le famiglie
  4. Garantire un’organizzazione impeccabile e assistenza continua, dal primo contatto al rientro in Italia

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